SETTE RITRATTI INDIANI
Cristianesimo e induismo, un’alleanza possibile
Sette grandi figure da cui l’autore trae nutrimento spirituale per la sua vita cristiana, e che sono emblematiche dell'incontro tra cristianesimo e India, sono raccontate in questo volume. Al di là di un affascinante scambio interculturale, i personaggi presentati permettono una meditazione straordinaria e attualissima sulla comunione dei santi, sui confini del credere e sulle radici stesse della nostra umanità.
Henri Le Saux occupa un posto speciale, come anche i suoi discepoli Marc Chaduc e suor Thérèse; Vandana Mataji, che ha continuato l'ispirazione di Le Saux a Rishikesh; Prasanna Devi, l'eremita di Girnar; così come le grandi figure della carità scese nel profondo dell'umanità: Madre Teresa e Pierre Ceyrac (da cui l'autore trae la vocazione missionaria).
Sette “destini” indiani, alcuni già molto noti e altri no.
Un modo per scoprire un continente, quello indiano, che ha molto da dire al nostro oggi, ma anche per riconoscere quanto del cristianesimo attraversa la storia di tutti e può essere fecondo a ogni latitudine.
AUTORE: YANN VAGNEUX
FORMATO: 14,00 X 21,00
PAGG.: 208
PREZZO: € 17,00
ISBN: 979-12-81620-11-7
L'AUTORE:
Yann Vagneux. È un sacerdote francese delle Missioni Estere di Parigi, dottore in Teologia presso l’Università Gregoriana di Roma. Da alcuni anni vive a Benares, città santa dell’induismo, dove prosegue i suoi studi di sanscrito e filosofia indù e svolge il compito di una presenza cristiana presso ambienti bramini tradizionali. Tra i suoi libri: Co-esse. Il mistero trinitario nel pensiero di Jules Monchanin, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2020.
A questo libro hanno lavorato anche:
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Ludovica Inserra (impaginazione e supervisione redazionale)
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Chiara Marino (correzione bozza)
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Lino Orlandelli (supervisione tecnica per la produzione)
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Per INKgraphics e INKdigital: Pietro Petronella, Arianna Festinese e Dario Motta (copertine, video e scelte grafiche)
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È stato stampato da ROTOMAIL Spa – Vignate (MI)
INVITO ALLA LETTURA:
L’India non costituisce soltanto lo scenario di queste esistenze. Essa è il personaggio principale di questo libro. […] Se vi è del radicalismo selvaggio in queste vite che attestano la violenza con la quale si conquista il Regno (cfr. Mt 11,12), è perché l’India è la terra di tutti gli eccessi.
Con la sua grandezza spirituale, essa spinge la Chiesa a manifestare la sua inalterabile giovinezza in un rinnovamento che scaturisce dal profondo del cuore perché, come scriveva Henri Le Saux al suo discepolo Marc Chaduc: «Il mondo muore per mancanza di radici! Di profondità! Questa profondità non va donata “a parole”, ma va scavata in sé. Scavarla in sé, significa scavarla in tutto».